Chiesa di S. Barbara

La Nostra Storia

Pochi oggi lo sanno, ma nel nome di Santa Barbara, le città di Firenze e di Roma sono legate da un particolare legame, perchè la chiesa di Santa Barbara alle Capannelle venne eretta su progetto dell’architetto dei Vigili del Fuoco Luigi Gherardelli del Comando di Firenze nel 1952.

La zona destinata alla costruzione rimaneva fuori dalla cinta urbana di Roma, intorno vi erano i ruderi dell’acquedotto Claudio e gli unici insediamenti erano rappresentati da piccole aziende agricole a conduzione familiare e dalla Scuola dei Vigili del Fuoco, in parte preesistente al conflitto bellico della seconda guerra mondiale, e dall’Ippodromo delle Capannelle.

L’edificazione della chiesa è legata alla realizzazione dell’ampliamento ed alla ristrutturazione, nelle dimensioni attuali, di tutto il complesso delle Scuole Centrali Antincendio del Ministero degli Interni.

L’ampliamento, infatti, comprese altresì la costruzione del “villaggio” con idonee strutture di alloggi di servizio per il personale impegnato nei diversi settori del complesso con le rispettive famiglie.

Con il “villaggio” venne così edificata anche la Chiesa di Santa Barbara, veneranda Patrona dei benemeriti Vigili del Fuoco.

La realizzazione della chiesa, inoltre, non poté non suscitare vivo favore ed interesse da parte del Vicariato di Roma, ravvisando in essa un provvidenziale e valido apporto alle crescenti necessità di nuove circoscrizioni parrocchiali con annessi luoghi di culto, specie nelle zone periferiche della città.

La “prima pietra” dell’erigenda chiesa di Santa Barbara fu benedetta da S. E. il Cardinale Clemente Micara, Vicario Generale della Curia Romana.

Fu posta in loco il 9 Marzo 1952 nel corso di una solenne cerimonia resa ancor più bella e significativa dalla presenza di eminenti personalità, tra cui il Comandante Generale della Scuola dei Vigili del Fuoco, dott. Ing. Fortunato Cini, e dalla sentita partecipazione di tutti gli abitanti di Capannelle, futuri parrocchiani, nonchè di tutto il personale dei Vigili del Fuoco presenti.

RIPRODUZIONE DELLA PERGAMENA INSERITA ALL’INTERNO DELLA PRIMA PIETRA
TESTO DELLA PERGAMENA

IN NOME DELL’AUGUSTA E VENERANDA SACROSANTA TRINITA’ IL GIORNO 9 MARZO 1952, NELLA LOCALITA’ CHIAMATA COMUNEMENTE “CAPANNELLE” DOVE SONO STATE COSTRUITE LE “SCUOLE ANTINCENDI DEI VIGILI DEL FUOCO” PER DESIDERIO E SOLLECITAZIONE DEL MINISTERO DEGLI INTERNI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, E’ STATA POSTA LA PRIMA PIETRA DELLA SEDE PARROCCHIALE DEDICATA A SANTA BARBARA VERGINE E MARTIRE.
SUA EMINENZA REVERENDISSIMA IL CARDINALE CLEMENTE MICARA, VESCOVO DI VELLETRI, VICARIO GENERALE DI SUA SANTITA’ PER LA CITTA’ DI ROMA BENEDISSE LA PRIMA PIETRA ALLA PRESENZA DEGLI ILLUSTRISSIMI GIUSEPPE PIECHE, COMANDANTE IN CAPO DEI VIGILI DEL FUOCO, E FORTUNATO CINI, COMANDANTE DELLE SCUOLE ANTINCENDIO, E ANCHE UN NUMEROSO STUOLO DI RAPPRESENTANTI CITTADINI.
LA PROTETTRICE, CELESTE SOCCORRITRICE, AMOREVOLISSIMA DIFESA DAGLI INCENDI, SALVI DAI PERICOLI, PROTEGGA NELLE ARDUE IMPRESE; CONCEDA AGLI ABITANTI LA GRAZIA DI DIO, E, CONSERVI E FACCIA CRESCERE NEI LORO ANIMI LA LUCE DEL SACRO FUOCO, E L’AMORE DELLA RELIGIONE E DELLA PATRIA.
CON L’AUGURIO CHE TUTTO PROCEDA PROPIZIO E FELICEMENTE, E, CON FAVOREVOLE CRESCITA, CONTINUANDO PER UN LUNGO TEMPO.
TALE BUONO AUSPICIO SIA FELICE E PER UN FUTURO MIGLIORE VALGA SEMPRE.

Successivamente alla posa della prima pietra e sulla base del modello di progetto presentato nella stessa occasione, nel mese di maggio del 1952 iniziarono i lavori di costruzione della chiesa.
Grazie all’impegno di tutti i componenti la squadra di lavoro, e nonostante le scarse tecnologie possibili all’epoca, la costruzione avanzò speditamente.

Mentre erano ancora in corso i lavori di completamento esterni, all’interno si procedeva con gli affreschi e con la posa della statua di Santa Barbara, che venne posta all’interno della chiesa con l’intervento di un elicottero dei vigili del fuoco, che calò dall’alto, (ancora il tetto non era stato messo) la statua, adagiandola direttamente accanto all’altare maggiore, dove è stata fino al 2002, quando l’intero presbiterio è stato oggetto, come la chiesa, di una complessiva ristrutturazione.

La chiesa è ad una sola navata, coperta con capriate in legno.
Nel suo interno come del resto all’esterno, essa è di una estrema semplicità.
Le pareti sono chiare e lisce: un simpatico contrasto di colori è dato dal grigio chiaro dell’intonaco e dal grigio scuro della pietra peperino che costituisce l’unico elemento decorativo.
I tre altari ed il pavimento sono tutti in marmo perlato di Sicilia.
Ma la costruzione non si limitò soltanto alla chiesa, ed alla relativa sacrestia.
Fin dall’inizio fu previsto ed attuato un centro educativo e ricreativo che si avvale di aule, di un salone per spettacoli cinematrografici e teatrali e di un ampio chiostro.
Verso la fine dell’anno 1953 i lavori della chiesa e degli annessi locali parrocchiali furono completati.
Alle ore 9,30 del 6 Dicembre 1953 l’Eminentissimo Cardinale Clemente Micara, Vicario Generale di Sua Santità Pio XII, per la diocesi di Roma, lo stesso che quasi due anni prima ne aveva benedetto la prima pietra, procedette alla benedizione del Sacro Tempio, celebrando anche la Prima Solenne Messa.

La cerimonia fu seguita con grande devozione dai fedeli intervenuti, fra i quali il Vescovo Castrese, nuovo Ordinario Militare d’Italia, Monsignor Pintonello, il Sottosegretario agli Interni On. Bisori, Il Direttore Generale dei Servizi Antincendi Ecc. D’Antoni, il Prefetto di Roma Ecc. Binna ed il Sindaco di Roma Prof. Ing. Rebecchini.

Gli onori di casa furono fatti dall’Ing. Cini, Comandante delle Scuole Centrali Antincendi, alla cui fattiva ed appassionata opera si deve l’erezione della chiesa.
Subito dopo, dall’altare maggiore si tenne la lettura della Bolla con la quale il Vicariato di Roma erigeva la Chiesa a Parrocchia:

” Con altro Nostro Decreto in data 1° Dicembre c.a., abbiamo eretto la Parrocchia di “S. Barbara V.M.” alle Capannelle desumendone il territorio da quelle di S. Ignazio di Antiochia e di S. Maria del Buonconsiglio. Ne determiniamo ora la circoscrizione entri i seguenti confini:
” Ferrovia Roma-Napoli, verso Roma, dal suo incrocio con la Via Appia Antica fino al Viale Appio Claudio – Viale Appio Claudio, fino ad incontrare l’Acquedotto Felice – Si segue a destra detto Acquedotto, fino ad incontrare Via Lucrezia Romana – Via Lucrezia Romana, fino al confine della Diocesi di Albano, presso la Marrana dell’Acqua Mariana – Si segue a destra detto confine, attraversando l’Aeroporto di Ciampino, fino ad incontrare la Borgata di Ciampino – Si costeggia detta Borgata lungo il lato Sud-Ovest e si taglia poi la campagna fino a raggiungere la V. Appia Nuova al Km. 17, in località detta le “Capanne di Marino” – Si attraversa la Via Appia Nuova in detta località e si percorre la strada di campagna che ha inizio subito dopo il Km. 17, a destra, e che congiunge la Via Appia Nuova con la Via Appia Antica – Via Appia Antica, dal confine della Diocesi di Albano di detto punto, verso Roma, fino all’incrocio colla Ferrovia Roma-Napoli, sopra ricordato”.
Il presente Decreto andrà in vigore il giorno 6 dicembre 1953.
Dal Vicariato di Roma, li 2 Dicembre 1953
Dopo la lettura della Bolla il Cardinale Micara rivolse un pensiero di gratitudine al Prefetto Pièche, Direttore Generale dei Servizi Antincendi all’epoca della costruzione della Chiesa, ed al Comandante Ing. Cini che furono gli artefici primi della costruzione.

In occasione della consacrazione della Chiesa di Santa Barbara il Pro-Segretario di Stato della Santa Sede, l’Arcivescovo Mons. Montini, futuro Papa Paolo VI, inviò al Cardinale Micara il seguente messaggio con la benedizione del Santo Padre Pio XII:
“Grato a Dio e generosi Vigili del Fuoco donatori Chiesa Parrocchiale Santa Barbara augusto Pontefice invoca su nuovo centro pietà religiosa e cristiano apostolato larga perenne effusione divina grazie forma voti ogni migliore successo attività novello pastorale cui invia di cuore insieme intero gregge nonché a quanti hanno contribuito realizzazione nobile impresa implorata confortatrice benedizione. Montini Prosegretario.

Quindi il Cardinale celebrò la prima Solenne Messa

In precedenza, la mattina del 4 Dicembre, in forma privatissima, l’Ecc.mo Vescovo Monsignor Cunial alla presenza dell’Ing. Tiezzi, dell’Ing. Vitiello, della Sig.ra Edda Bonelli e dell’Ing. Cini, aveva proceduto alla consacrazione dell’Altare Maggiore.
Successivamente, lo stesso Monsignor Cunial, consacrò le quattro campane della Chiesa, il cui primo tocco, risuonò alle ore 11,30, portando un’ondata di commozione negli animi di tutti i fedeli della nuova Parrocchia.

La chiesa di Santa Barbara, con il vicino “villaggio”, rappresentò così l’inizio del progressivo sviluppo urbanistico di tutta la zona delle Capannelle che, da piccola borgata dell’Agro Romano, meta di gite e scampagnate fuori porta, è diventata l’attuale ridente zona residenziale sulla via Appia Nuova, a metà strada tra Roma Centro ed i suoi incantevoli e rinomati Castelli.

Sin dai primi giorni di vita della parrocchia la popolazione della zona, che da allora è cresciuta di parecchie migliaia di unità, ha sempre trovato accoglienza, aiuti e comprensione spirituale da parte dei vari Parroci che si sono succeduti dal 1953 ad oggi.

Il primo Parroco è stato Don Raffaele Carboni che ha fattivamente contribuito, grazie allo slancio giovanile ed alla sua spiccata personalità, a mettere in moto ed avviare quel processo di crescita della comunità di Santa Barbara.

Difatti il giorno successivo alla consacrazione della Chiesa ebbe luogo il primo battesimo: quello del piccolo Ettore Romano De Peruta, figlio di un ufficiale dei Vigili del Fuoco del Comando Scuole.
Analogo spirito non è mai mancato ai suoi successori: Don Luigi Storto, Don Pasquale Magagnini e l’attuale Don Marco Rocci.

Il 26 febbraio 1989 il Papa Giovanni Paolo II, si recò, in visita alla nuova Parrocchia.

Per quasi cinque ore il Santo Padre si fermò assieme alla comunità parrocchiale di Santa Barbara alle Capannelle.

Momento centrale fu la celebrazione della liturgia eucaristica nel corso della quale il Santo Padre pronunciò il seguente discorso: “La Quaresima è il tempo di una conversione particolare a Dio. Bisogna convertirsi sempre, ogni giorno. La conversione significa un costante ritmo interiore della vita di un cristiano. La liturgia della Quaresima serve a rendere più intenso questo ritmo, ad approfondirlo. Occorre quindi sapere chi era Colui al quale dobbiamo convertirci. Occorre conoscere noi stessi e conoscere Lui, come lo ha espresso concisamente il grande Agostino……….”

“Assieme al Cardinale Vicario Ugo Poletti ed al Vescovo Ausiliare Monsignore Giuseppe Mani (futuro Ordinario Militare per l’Italia, originario della Diocesi Toscana di Fiesole N.d.C), saluto tutti voi, cari Fedeli, e le vostre famiglie, soprattutto i vostri bambini, le persone anziane o malate e quelle che si sentono emarginate o escluse dalla società. Saluto cordialmente il Parroco, Don Luigi Storto, al cui zelo ed alla cui responsabilità è affidata da cinque anni questa comunità Cristiana, ed i Sacerdoti che collaborano con lui nella cura pastorale di questa zona delle Capannelle. Saluto altresì i Rappresentanti della attigua caserma dei Vigili del Fuoco, del vicini ippodromo e dell’Aeroporto di Ciampino. Un pensiero particolarmente riconoscente va ai membri delle Associazioni Parrocchiali, soprattutto al gruppo Catechistico, Liturgico, Missionario, ed a quello scoutistico che ci fa sentire la sua presenza dimostrando grande forza e vitalità nelle proprie iniziative.
Ci sono poi le Congregazioni religiose, le quali portano il loro specifico contributo all’azione pastorale del quartiere: le Suore dell’Addolorata con la benemerita opera nel campo dell’educazione giovanile e nell’assistenza delle persone anziane; le Religiose Messicane della Croce del Sacro Cuore di Gesù, dedite alla vita contemplativa e alla permanente adorazione eucaristica. Ad esse, che costituiscono il polmone spirituale della Parrocchia, va la mia profonda gratitudine per la loro testimonianza e per le grazie celesti che esse ottengono da Dio con la preghiera continua e l’offerta de sacrifici.

Le vostre 1800 famiglie, oriunde in maggior parte da diverse regioni d’Italia sono sensibili ai problemi della fede e partecipano alle iniziative della Parrocchia, collaborando generosamente col Parroco: mi rallegro con voi per questa disponibilità e vi esorto a continuare in questa testimonianza cristiana, in spirito di vera comunione, facendo sì che ogni gruppo o componente della Comunità sia fonte di coesione della vita parrocchiale e di reciproco arricchimento. In tale contesto auguro un felice esito della Missione che si terrà nell’ambito del territorio parrocchiale nel prossimo mese di ottobre.
A coloro, specie ai giovani, che si sentissero indifferenti o lontani dalla Chiesa, io dico: la Chiesa conta anche su di voi, la Chiesa vi ama e aspetta il vostro ritorno e la vostra collaborazione. Anche se voi vi sentite lontani, la Chiesa non vi è lontana, anzi vi stringe al suo cuore per farvi sentire il suo affetto e stabilire un dialogo.
A tutti apro il mio cuore e tutti esorto a vivere sempre più coerentemente le esigenze del Vangelo, in questo tempo di Quaresima”.

Altro importante avvenimento nel dicembre del 2000, durante il Grande Giubileo, quando la parrocchia poté ospitare il corpo di Santa Barbara che si conserva a Venezia nell’isola di Burano.

Fu una data memorabile quella del dicembre 2000, in quanto in occasione della festa di Santa Barbara il parroco Don Marco Rocci riuscì ad organizzare l’esposizione delle reliquie della santa.
S. E. Mons. Giuseppe Mani, da sempre vicino alla Parrocchia come Vescovo Ausiliare, ora Ordinario Militare per l’Italia, propose al parroco, Don Marco, di accogliere le reliquie di S. Barbara, provenienti da Burano dove sono ordinariamente custodite nella chiesa di San Martino.
L’occasione fu data dalla temporanea traslazione delle reliquie della Santa da Burano a Roma, in occasione della festa della Marina che si sarebbe tenuta nella Basilica Laterana il 4 dicembre di quell’anno.

Il proposito era di far giungere le reliquie con qualche giorno di anticipo per una breve sosta nella parrocchia di S. Barbara, prima dell’esposizione solenne in San Giovanni.
Don Marco accettò con grande entusiasmo adoperandosi immediatamente per assicurare il dovuto risalto ad un accadimento di tale rilevanza.
La cerimonia di accoglienza iniziò all’aeroporto di Ciampino, dove arrivò l’aereo della Marina Militare recante la reliquia.
Ad attenderla il parroco Don Marco, Giuseppe Tonsini, fotografo ufficiale della parrocchia, i coniugi Simeti, e un ristretto numero di parrocchiani.
L’aereo atterrò puntualmente, e la reliqua venne subito fatta scendere.
Dopo una breve riflessione, ed un momento di preghiera, la cassa venne issata su di un pulmino della Marina Militare, scortato da alcuni ufficiali e marinai.
Il corteo giunse in parrocchia alle ore 12,15, accolto da una piccola folla entusiasta.

La cassa, trasportata all’interno della chiesa, veniva aperta all’altar maggiore alla presenza di Don Giuseppe Costantini, della parrocchia di S. Martino di Venezia, di Don Antonio Coppola, Cappellano del Comando generale delle capitanerie di porto e di alcune autorità civili di Burano
Le reliquie non avevano subito alcun danneggiamento durante il trasferimento.

Vennero subito elevate al Signore alcune preghiere e canti, mentre Don Christian Löhr, allora collaboratore in parrocchia, lesse alcuni brani dalla vita di S. Barbara.
I Fedeli ebbero poi modo di raccogliersi in preghiera dinnanzi alle reliquie.

Nonostante l’ora ormai tarda, le visite dei fedeli si susseguirono ininterrottamente.
Fino a notte inoltrata le spoglie di S. Barbara ricevettero preghiere, promesse ed ansie di tanti cuori.
Poco prima di essere trasportate in San Giovanni in Laterano, la reliquia venne condotta nella cappella delle suore di clausura, le Religiose della Croce del Sacro Cuore di Gesù, in via Appia Nuova 1468.
Infine, in processione come erano venute, le reliquie vennero riportate sul pulmino della Marina Militare e scortate fino alla Basilica di San Giovanni in Laterano per la cerimonia ufficiale alla presenza del Sottosegretario alla Difesa Sen. Francesco Bosi.
A ricordo dell’evento, alla parrocchia è stato donato un frammento delle reliquie della Santa proveniente dalla Diocesi di Venezia.

In vista delle celebrazioni per i 50 anni di fondazione il 9 settembre 2002 iniziarono i lavori di ristrutturazione della chiesa sulla base del progetto realizzato dall’Architetto Appiana.

Nel primo bozzetto di sinistra è visibile il riassetto del presbiterio con il crocifisso ligneo al posto dell’attuale statua di Santa Barbara la cui sostituzione è legata a precisi dettami liturgici che impongono la presenza del Cristo sopra gli altari; conseguentemente la statua della Santa sarà esposta nel piazzale antistante la chiesa rappresentando, così, un significativo e degno riferimento visivo per i passanti e per l’attiguo corpo dei Vigili del Fuoco.
Dal punto di vista architetturale il nuovo crocifisso ligneo si richiamerà sia ai nuovi scranni che all’attuale struttura lignea interna della volta.

Successivamente si è provveduto al restauro dell’arcata di fondo del presbiterio in modo da riportare alla luce i decori e le scritte originali.
La tinteggiatura, ed il successivo rifacimento dell’impianto di illuminazione, è stata mirata affinché ben risaltasse il Cristo ligneo per la cui realizzazione fu incaricato il 24 luglio 2002 Konrad Perathoner, abile artigiano della Val Gardena.

Il 21 settembre 2002 iniziarono le opere di spostamento della statua che, per la sua complessità, richiese l’impiego di speciali mezzi meccanici; nel 1953 la statua fu posata in opera calandola con un elicottero prima di coprire il tetto della chiesa.
Dopo una serie di faticose ed impegnative manovre la statua è stata collocata definitivamente nel porticato della chiesa.